Traumi sportivi Roma

Come riconoscere le contusioni muscolari?

Le contusioni muscolari avvengono quando sono interessate le strutture muscolari, tendinee o articolari. In questo caso i disturbi saranno più importanti, accompagnandosi ad una più o meno evidente limitazione della funzionalità.

Il muscolo, in particolar modo se al momento del trauma era contratto e dunque con minore capacità di assorbimento e distribuzione della forza applicata nel punto dell'urto, può subire un danno di varia entità, dalla semplice rottura di poche fibre muscolari alla rottura di parti più o meno estese con formazione di ematomi situati in profondità, dolore vivo ai tentativi e impossibilità più o meno completa di compiere movimenti con i muscoli contusi.

Le contusioni muscolari sono lesioni molto comuni soprattutto in quegli sport dove avviene un contatto diretto e dove può accadere una collisione, come nel calcio, hockey, basket, football etc.

Le contusioni si verificano, di solito, a seguito di un trauma diretto o ripetuto a causa di colpi da parte di un giocatore avversario, o a causa del contatto con attrezzature (mazze, palla) o per cadute o urti contro una superficie dura.

La contusione non ha ferita con fuoriuscita di sangue, ma solo una lesione sotto il tessuto connettivo. Questo comporta la formazione di un coagulo di sangue all'interno (ematoma). La parte del corpo più soggetta alla contusione è la coscia (quadricipite).

Vi sono delle contusioni di lieve entità che guariscono più rapidamente, altre contusioni più gravi che, invece, possono causare danni ai tessuti e portare complicazioni fino a non poter svolgere attività sport o altro movimento anche per mesi.

Le contusioni muscolari possono essere confuse con gli strappi muscolari; malgrado ciò, sono facilmente riconoscibili dal meccanismo della lesione. Una contusione è il risultato di un colpo diretto. Il fisioterapista può comunque distinguere al tatto la contusione dallo strappo.

Contusione muscolare: come evitare i rischi nello sport?

Gli atleti sottoposti ovviamente ad un continuo rischio di subire contusioni in alcune zone del corpo, ad esempio alla coscia per quanto riguarda i giocatori di calcio, dovrebbero prendere in considerazione l'uso di protezioni, come ad esempio delle imbottiture. Sicuramente potranno risentirne i movimenti, meno fluidi, ma in questo modo si metteranno al sicuro gli arti inferiori.

Quando si può tornare a giocare se si è rimasti vittime di una contusione?

Dovrà essere un medico specialista e fisioterapista a valutare l'entità del danno e il tempo necessario alla sua guarigione. Vi sono dei programmi appositi finalizzati al recupero della motilità, che prevedono dei percorsi specifici per chi pratica sport di livello agonistico. Sicuramente dei segnali di recupero sono dati dalla possibilità di eseguire nuovamente dei movimenti e dalla resistenza. Potrebbe essere necessario indossare un dispositivo di protezione per prevenire ulteriori lesioni alla zona contusa. A seconda del tipo di sport, è possibile dotarsi di imbottiture speciali.

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Come riconoscere una contusione? 

Che cosa è la contusione, come avviene e come riconoscerne sintomi e segnali? Che avvenga durante lo svolgimento di un'attività sportiva o durante altre attività, si tratta di una lesione determinata dall'effetto di un trauma diretto sul corpo, tale tuttavia da non causare una ferita con perdita di sangue.

In cosa consiste dunque il danno provocato dalla contusione?

Il danno provocato, in funzione dell'intensità della forza applicata, consiste nella lesione dei tessuti sottocutanei e più profondi, quali lo stato di grasso o adipe, le fasce muscolari e i muscoli, i tendini, le articolazioni, le ossa, i vasi sanguigni. Questi, se di piccole dimensioni (capillari), possono causare un'emorragia di minima entità e irregolarmente diffusa, chiamata ecchimosi.

In caso di vasi sanguigni più grandi, il sanguinamento conseguente ad una contusione è maggiore e confluendo in un'unica zona, determina una vera e propria  raccolta di sangue, defnita ematoma.

Una parte contusa può mostrarsi inizialmente arrossata, e più o meno sollevata a causa dell'ematoma sottostante, con presenza di ecchimosi che potranno divenire più scure ed evidenti col passare dei giorni. Gradualmente avviene un riassorbimento dello stravaso di sangue, il gonfiore diminuisce e si nota un colore diverso della pelle, che da bluastro diviene brunastro, per tendere al verde ed infine al giallo chiaro, fino a scomparire del tutto.

Contusione: sintomi e segni

La sintomatologia varia a seconda della forza e intensità del trauma e della zona corporea interessata, consistendo in un dolore immediato che può esaurirsi più o meno rapidamente oppure perdurare ed accentuarsi eventualmente con il passare delle ore, a causa di lesioni profonde e dell'ematoma provocato, costretto per altro sotto i tessuti fino a provocare dolore per la compressione esercitata nei tessuti limitrofi. 

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Come avviene la distorsione della caviglia?

Iniziamo col dire che per distorsione alla caviglia si intende un danno causato da una rotazione violenta o troppo veloce dell’articolazione. Il trauma è molto frequente in quegli sport dove sono tipici il salto o il contatto con l'avversario: nella pallavolo, nel basket, nel calcio e calcetto. Ma la distorsione della caviglia può accadere anche durante le normali attività quotidiane. 

Quali sono i sintomi della distorsione alla caviglia?

Il sintomo immediato, dopo una contorsione, è il forte dolore. La causa può risiedere in un incidente quotidiano oppure accadere durante l'attività sportiva. Il dolore si verifica innanzitutto sulla parte esterna della caviglia ed è seguito da vari gradi di gonfiore e formazione di ecchimosi. A seconda della gravità della distorsione, si possono riscontare anche problemi nel poggiare il piede a terra. Potrebbe essere necessario non compiere movimenti per un certo tempo.

Cause possibili di una distorsione

La distorsione della caviglia avviene per un attorcigliamento della parte inferiore della gamba. I fattori di rischio risiedono in attività sportive come il basket o sport dove si eseguono salti, in cui quindi l'atleta nel compiere il salto e tornare a terra può ruotare la caviglia fino alla sua distorsione.

Vi sono individui più soggetti a subìre distorsioni per problemi di postura e conformazione, fattori incidenti su una maggiore frequenza di distorsioni. Inoltre chi ha già subìto distorsioni gravi in passato, è soggetto al rischio di incorrere in una nuova distorsione.
Anche una struttura muscolare debole è un fattore di rischio importante. I muscoli peronieri, lungo la parte esterna della caviglia, se deboli sono la causa di distorsioni.

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Come viene diagnosticata una distorsione alla caviglia?

Le distorsioni della caviglia sono lesioni così frequenti da poter essere immediatamente riconosciute. Il dolore acuto al lato esterno della caviglia, il gonfiore sono i primi segnali di una distorsione. Lo strumento diagnostico sono dei normali raggi X che devono scongiurare la probabilità di una frattura. Nel caso di una distorsione, parliamo invece di legamenti della caviglia che si sono stati strappati o slogati. In alcuni casi può essere necessaria una risonanza magnetica per escludere eventuali altri problemi alla caviglia, come i danni alla cartilagine.

Quali sono le opzioni di trattamento?

Solitamente una distorsione della caviglia guarisce senza l'intervento chirurgico. Il grado del distorsione determina il tipo di trattamento. Le distorsioni sono classificate in base a diversi gradi di gravità. Nella serietà delle conseguenze post trauma rientra anche la capacità del paziente di sopportare il peso. Quelli che possono sopportare il peso anche dopo l'infortunio tornano rapidamente ad una vita normale.

Nelle prime 48/72 ore il trattamento consiste nel tenere a riposo la caviglia, nell'applicare del ghiaccio, eventuale terapia riabilitativa e di rafforzamento muscolare.

La terapia fisica è funzionale al rafforzamento dei muscoli che circondano la caviglia, in particolare dei muscoli peronei. Talvolta può essere necessaria una cavigliera (soprattutto per gli atleti) fino alla guarigione definitiva della caviglia. Raramente si ricorre alla chirurgia, eventualmente necessaria in un paziente che abbia riportato danno cartilagineo o altre lesioni correlate.  

Si può tornare a svolgere le proprie attività quotidiane o l'esercizio fisico entro alcuni giorni oppure - per le distorsioni più gravi - potrebbe essere necessario più tempo, anche diverse settimane.

I gradi di distorsione della caviglia

Una distorsione della caviglia può variare da lieve a grave, a seconda del danno subìto dal legamento e dei legamenti feriti.

Nel caso di una distorsione lieve, ci può essere gonfiore e rigidità, ma si può camminare senza grande sforzo né dolore acuto.
Una distorsione più grave può produrre lividi e gonfiore intorno alla caviglia; camminare può risultare doloroso.
In casi ancora più seri, la caviglia è instabile e ci si può sentire "traballanti". Non si riesce a camminare ed il dolore è intenso e persistente.

I danni ai legamenti hanno tre gradi di gravità. 

Grado I: lieve strappo del legamento con gonfiore lieve. È possibile camminare avvertendo solo un leggero dolore.

Grado II: è uno strappo più importante ma dal dolore moderato; vi sono tuttavia gonfiore e lividi. Camminare provoca dolore.

Grado III: si tratta di una rottura completa del legamento interessato o dei legamenti, con gonfiore grave e lividi. La caviglia è instabile e "traballante". Camminare non è possibile. 

gradi distorsione caviglia

Ci si accorge immediatamente di una distorsione a causa del dolore nella zona dello strappo e del gonfiore visibile. 
Nelle distorsioni gravi si può avvertire lo strappo interno. L'effetto è un dolore e gonfiore molto intensi che richiedono immediato trattamento ed anche una indagine radiologica mediante raggi X per scongiurare eventuali fratture della caviglia o del piede.

Per almeno le prime 24 / 72 ore o fino a quando il gonfiore si attenua, sarà necessario applicare del ghiaccio per circa 10 / 20 minuti ogni ora o due durante il giorno. Tenere sempre un panno sottile tra il ghiaccio e la pelle e premere con decisione la borsa del ghiaccio sulla parte interessata.

I tempi di recupero di una frattura dipendono dalla sua gravità ma anche dai trattamenti effettuati.

Compressione. Un involucro di compressione elastica, come una benda, contribuisce a ridurre il gonfiore. Si indossa per le prime 24/36 ore. Potrebbe essere necessario anche un tutore per proteggere la caviglia se si cammina poggiando il peso su di essa.

Elevazione. Alzare la caviglia sopra il livello del petto per 2 o 3 ore al giorno, aiuta a ridurre il gonfiore e i lividi.

Un corretto trattamento e gli esercizi di riabilitazione sono fondamentali per curare le distorsioni della caviglia. Se una distorsione non viene curata in modo adeguato, può indebolirsi, sviluppare un dolore cronico e aumentare le probabilità di subìre altre distorsioni.

La Criopass terapia può aiutare in maniera incisiva: 

Benefici

  • Assoluta non invasività
  • Assenza di effetti collaterali
  • Elevata capacità di penetrazione e rapidità di assorbimento del farmaco
  • Precisa localizzazione dei principi attivi

Come funziona

Criopass Terapia è la nuova farmaco-cinetica molecolare denominata anche criolaserforesi che utilizza un particolare meccanismo in cui il farmaco, congelato a -18°, viene inserito in un apposito crio-applicatore e accoppiato ad una sorgente laser da cui riceve l’energia necessaria per penetrare la barriera cutanea e trasportare il farmaco in profondità.

Prima di tornare a praticare sport e altre attività, il dolore dovrebbe sparire del tutto. Se la caviglia è ancora instabile dopo la riabilitazione, o se il danno è grave, il medico può raccomandare un intervento chirurgico.

Che tipo di programma di riabilitazione si dovrebbero seguire?

Gli esercizi di riabilitazione possono iniziare subito dopo l'infortunio. Si può provare a camminare per verificare se è possibile poggiare il peso sul piede oppure se è necessario usare le stampelle. A seconda del dolore, si può anche iniziare un programma di esercizi o di terapie criopass.  

 

Come agire in caso di lesione muscolare? 

La prima cosa indispensabile da fare quando si subisce un trauma sportivo è consultare uno specialista per capire la gravità della lesione, da cui poi dipendono trattamento e prognosi.

L'indagine diagnostica è necessaria capire il grado del danno. L'esame ecografico dà modo di verificare immediatamente la quantità di fibre che si sono interrotte in seguito al trauma subìto. Poiché la lesione è una ferita più o meno estesa all'interno di un muscolo sospendere momentaneamente ogni attività sportiva o - anche - in casi più gravi, la semplice camminata. Può essere opportuna e consigliabile l'applicazione locale di ghiaccio per i primi due giorni, che consente di ridurre il dolore e di bloccare l’evenutale emorragia.

Cosa fare in caso di lesioni muscolari

La guarigione della lesione muscolare

Il muscolo guarisce formando un tessuto cicatriziale in grado di riparare la ferita. In casi più gravi, dopo il trauma contusivo, nell’area interessata dalla lesione si può formare una calcificazione muscolare, individuabile con ecografia e con l'esame radiografico.

I tempi di guarigione possono variare in relazione alla hravità del danno. Può volerci da una settimana in caso di lieve lesione a due mesi e oltre per quelle più gravi. La ripresa dell'attività sportiva deve essere subordinata ad un periodo di riabilitazione per riabituare il muscolo agli esercizi e allo sforzo conseguente. 

Come prevenire le lesioni muscolari?

Premesso che in ogni attività e disciplina sportiva vi sono sempre possibili occasioni di traumi diretti o indiretti, per questi ultimi si può prevenire mantenendo una buona condizione fisica generale, conseguita atttraverso il riscaldamento da esguire sempre prima di ogni attività sportiva. Lo stretching, ad esempio, consente attraverso degli esercizi di allungamento muscolare mirati, di riscaldare i muscoli e prepararli allo sforzo.