Traumi sportivi Roma

Lesioni da sport

Cosa sono i traumi sportivi? I traumi causati dall'attività sportiva sono spesso la conseguenza di un carico imposto ad ossa e a muscoli. I più comuni sono i traumi dei tessuti molli, ovvero di tendini, muscoli e legamenti.

Come avviene la lussazione

Una lussazione avviene quando due ossa vengono bruscamente separate. Alla lussazione spesso si accompagna lo strappo di un legamento dell'articolazione. Il dolore è provocato dallo stiramento dei tessuti molli. Una frattura può essere 'semplice o chiusa', quando l'osso rotto resta sotto la superficie della pelle e causa danni ai tessuti circostanti; 'complicata o esposta', quando l'osso sporge attraverso la pelle. Le fratture si localizzano maggiormente in zone come caviglia, mano, polso e clavicola.

I traumi delle spalle si verificano per lo più negli sport che richiedono movimenti di lancio o violenti contatti fisici. Le lussazioni interessano in particolare l'articolazione della spalla. Il distacco dell'articolazione acromioclaveare avviene quando i legamenti che sostengono la clavicola si strappano. La cuffia dei rotatori è la zona in cui si trovano quattro muscoli che si attaccano all'omero; l'uso eccessivo della spalla può infiammare o strappare i tendini della zona, causando la 'tendinite della cuffia dei rotatori'.

L'epicondilite colpisce il gomito e sopraggiunge negli sport che richiedono movimenti del polso e rotazioni dell'avambraccio. L'epicondilite laterale, che colpisce l'esterno del gomito, è detta 'gomito del tennista'.

L'epicondilite mediale riguarda, invece, l'interno del gomito.

Le lesioni della zona lombare, come gli strappi muscolari, sono frequenti in quegli sport che richiedono molti piegamenti. L'alta velocità e gli scontri fisici tipici dell'hockey, del rugby e del football o calcio americano causano lesioni del collo e della colonna vertebrale, come l'ernia del disco, in cui un disco intervertebrale protrude dalla colonna vertebrale. Movimenti ampi di una gamba, come le torsioni e le divaricate, possono strappare il muscolo adduttore (strappo dell'inguine), che serve a connettere la gamba all'osso pubico.

Le ginocchia sono coinvolte in alcune fra le più comuni lesioni della parte inferiore del corpo. I salti ripetuti possono determinare uno strappo del tendine al di sotto della rotula, o patella, causando la tendinite patellare, o ginocchio del saltatore. Le ginocchia possono essere interessate anche da altre lesioni, come le rotture del menisco, un pezzo di cartilagine che si trova nell'articolazione del ginocchio fra il femore e la tibia. L'improvviso strappo delle fibre muscolari e il conseguente accumulo di liquidi nel muscolo, che possono insorgere dopo un'attività atletica eccessiva o in seguito a una distorsione del ginocchio, causano dolore al tatto e gonfiore localizzato.

La diffusione del jogging e della corsa ha prodotto un aumento delle lesioni delle gambe, che riguardano anche le contratture al polpaccio, le tendiniti e le fratture da carico, in particolare nella tibia e nel perone. Il piede è interessato da questi problemi perché sostiene il peso del corpo. La fascite plantare colpisce i podisti principianti, causando un dolore localizzato all'interno del tallone e lungo l'arco del piede, spesso accompagnato da indolenzimento e intorpidimento del tallone. Un problema simile, la frattura da marcia, colpisce le ossa del piede quando un carico estremo nel correre o nel marciare è continuamente applicato all'avampiede.

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I sintomi

Dolore fastidio, limitazione dei movimenti, indolenzimento al tatto e talvolta gonfiore possono indicare una distorsione o uno strappo.
Dolore, gonfiore, indolenzimento al tatto e deformità possono indicare una frattura.
Dolore, limitazione dei movimenti e gonfiore di un'articolazione sono sintomi di una lussazione.
Un dolore localizzato immediatamente al di sotto della rotula può essere un segno della tendinite patellare.
Un dolore al gomito, spesso accompagnato da indolenzimento al tatto nella parte interna o esterna del gomito e dell'avambraccio e talvolta da indebolimento oppure dolore nei movimenti di prensione della mano, può indicare l'epicondilite.

Cosa provoca una tendinite?

Il tendine è una banda di tessuto fibroso che collega un muscolo ad un osso e trasmette la forza esercitata dal muscolo. La tendinite è un’infiammazione che si verifica intorno o in un tendine.

I tendini sono predisposti per sopportare i piegamenti, gli stiramenti e le torsioni, ma possono anche infiammarsi se sottoposti ad un uso eccessivo, ad una malattia o ad un trauma che ne causa lo strappo delle fibre.

Il dolore può essere significativo e anche peggiorare se il danno progredisce a causa dell'uso continuativo dell’articolazione. La maggior parte delle tendiniti guariscono in circa 2 settimane di tempo, ma vi sono forme croniche che richiedono anche più di 6 settimane, se il paziente non sta a riposo.

Le cause della tendinite possono risiedere in una infiammazione se i tendini subiscono eccessivo stress in seguito ad una qualsiasi attività. Le persone che fanno sport in modo sporadico, sono spesso soggetti a dolori tendinei.

La causa più frequente è lo stress ripetitivo, ovvero usare la stessa articolazione in modo ripetitivo per eseguire uno stesso tipo di movimento. Questa condizione si verifica nello sport, ma anche in alcune attività di lavoro, o in casa.

Test diagnostici e trattamenti della tendinite

Il medico può prescrivere delle radiografie o una TAC per fugare la possibilità di un danno osseo. La RMN può concorrere a stabilire la gravità del danno al tendine.

L'obiettivo dei trattamenti consistono nel riportare alla norma i movimenti delle articolazioni controllando il dolore e nel mantenere la forza dei muscoli circostanti dando ai tessuti il tempo necessario per guarire. Il riposo adeguato è molto importante. Non bisognerebbe tornare alle normali attività quotidiane facendo ciò cha ha causato la lesione, altrimenti si rischia una tendinite cronica o anche la rottura del tendine.

Come trattare una contusione?

Ogni tipo di trauma contusivo va trattato il prima possibile con l'applicazione di ghiaccio, che va messo in un panno per evitare ustione da freddo, o di altra fonte di freddo, associato ad una compressione esercitata sulla parte interessata, per limitare il più possibile la formazione di un ematoma e sfruttare l'azione antidolorifica del freddo stesso. 

La compressione dovrà variare di intensità a seconda delle parti colpite, deve quindi essere moderata se esercitata sulla regione degli occhi o sul collo, intensa se applicata su un muscolo o su una superficie ossea. Successivamente, dolore e limitazione funzionale limitati suggeriranno un semplice riposo delle parti interessate, con risoluzione dei sintomi più o meno rapidamente e completamente.

È consigliato consultare un medico se: 

- il soggetto che ha subìto contusione lamenta dolore acuto e persistente
- risulta evidente una modificazione del normale profilo anatomico della zona contusa, ad esempio la comparsa di un evidente solco o di avallamento nella superficie cutanea e nei tessuti profondi, o una deviazione del profidlo di un osso (dito, polso o altro)
- diventa notevole la limitazione di un movimento articolare.

In tutti questi casi, il medico dovrà valutare la necessità di approfondimenti diagnostici, come radiografie, ecografie o altro.

Domande e risposte 

Dopo un trauma intenso, la possibilità di muovere un arto può escludere il rischio di frattura?

No, perché se si tratta di una frattura composta o di una infrazione, è possibile che il soggetto riesca a muoversi e anche ad appoggiarsi sulla parte fratturata, anche se dolente. 

Perché su una parte contusa va applicato il freddo?

L'applicazione di ghiaccio o di altra sorgente di freddo riduce il dolore, diminuisce il gonfiore e può limitare la formazione di un ematoma. 

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Quali sono le lesioni più frequenti?

Fra le lesioni che si manifestano più di frequente vi sono gli strappi e le distorsioni, la torsione delle caviglie, il mal di schiena.

La distorsione provoca un danno ai legamenti, che sono delle fasce fibrose di tessuto resistente che hanno la funzione di connettere tra loro le ossa nelle articolazioni.

Lo strappo danneggia il tessuto muscolare causando uno stiramento o una rottura dei muscoli e dei tendini che si connettono con l’osso.

Con il giusto riposo ed un periodo di tempo dedicato al recupero, la maggior parte delle articolazioni che hanno subito una distorsione, o dei muscoli, sottoposti ad uno strappo, guariscono spontaneamente.

Strappi gravi o rotture complete dei tessuti lesi richiedono solitamente un intervento chirurgico di correzione. Le distorsioni, che interessano solitamente le articolazioni e gli strappi, conosciuti anche come stiramenti muscolari, si verificano dopo una caduta o un movimento brusco che stira o torce violentemente una parte del corpo.

Le distorsioni sono interessate da:

- dolore dell’articolazione colpita;
- tumefazione dell’articolazione, accompagnata da lividi;
- rigidità e difficoltà a muovere l’articolazione.

Gli strappi sono interessati da:

- dolore acuto nella pare interessata dalla lesione, seguito da rigidità ed in alcuni casi da tumefazione.

Ci sono due principali complicanze che possono verificarsi a seguito di una contusione, la sindrome compartimentale e la miosite ossificante.
Queste condizioni si possono verificare anche diverse ore dopo un infortunio e una contusione. Vediamole nel dettaglio.

La sindrome compartimentale

La sindrome compartimentale è una condizione che si verifica all'aumento pressorio all'interno di un compartimento muscolare, che può determinare una diminuzione del flusso sanguigno, per compressione diretta dei vasi, portando alla diminuzione di ossigeno che arriva alle cellule nervose e muscolari.

Il gonfiore ed il sanguinamento provoca la pressione e la compressione dei vasi sanguigni e dei tessuti nervosi che possono interferire con il normale flusso di sangue impedendone il fluire verso il gruppo muscolare. Questa condizione può richiedere un intervento chirurgico per risolvere il problema dei vasi sanguigni e dei nervi danneggiati.

La miosite ossificante

La miosite è un'infiammazione muscolare che causa dolore ai muscoli colpiti. Si tratta di un'infiammazione che causa un deterioramente delle fibre muscolari, che provoca debolezza (astenia) e dolore muscolare (mialgia) al momento della contrazione. 

L'infiammazione è causata dalla formazione di una massa ossea anomala all'interno dei muscoli dovuta ad un trauma muscolare e all'ematoma che si è formato. La miosite ossificante resta confinata nelle parte dove si è formata la massa ossea.

Miosite da http://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/miosite.html#2

I sintomi possono includere dolore da lieve ad acuto, grave persistente e gonfiore nella zona interessata dalla lesione. Da sospettare la miosite se la contusione non si risolve entro 1-2 settimane.

Come gestire contusioni ed ematomi

In primo luogo bisogna ridurre al minimo sanguinamento e gonfiore. Il riassorbimento del coagulo di sangue può avvenire con modalità elettroterapeutiche.

La maggior parte di queste lesioni non comportano danni gravi e non ostacolano la partecipazione allo sport. Però possono complicarsi le contusioni e produrre grande quantità di sanguinamento, se ad esempio il giocatore continua a svolgere attività anche dopo aver subito la lesione.

Come intervenire in caso di contusioni?

Trattamenti di fisioterapia

Il fisioterapista può intervenire per ridurre e minimizzare gonfiore e sanguinamento. Si possono eseguire tecniche di tessuti molli ed elettroterapia per favorire il riassorbimento del coagulo. Sono indicati anche esercizi di stretching per ripristinare la gamma di movimento e il rafforzamento per tornare a praticare lo sport.

Lo Studio medico Colombo ha programmi e trattamenti di fisioterapia mirati a chi pratica sport.

Per richiedere informazioni, si può compilare il modulo apposito.  

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