Quali sono le cause della prostatite?
Non sono ancora noti i meccanismi molecolari all'origine dell’aumento di dimensioni della prostata, anche se alcune evidenze indicano che la malattia può essere indotta da cambiamenti dei livelli ormonali legati all’età, che iniziano attorno ai 40 anni. Diminuiscono i livelli di testosterone nel sangue a fronte di un aumento di altri ormoni. La conseguenza è l’aumento dei derivati del testosterone che stimola la proliferazione delle cellule della prostata. L'effetto è un aumento delle dimensioni della prostata ed una riduzione del lume dell’uretra all’interno della ghiandola.
La prostatite è il risultato di una infezione delle vie urinarie che si propaga anche all’interno della prostata. Questa infezione può essere trasmessa sessualmente.
Quali sono i test diagnostici?
Una volta assodato che si è in presenza di un effettivo aumento delle dimensioni della prostata, spetta al medico scoprire se la crescita è benigna (IPB) o maligna (cancro della prostata). Il medico può controllare questa condizione con un controllo effettuato con l'intrusione di un dito, rivestito da un guanto, nel retto per sentire se la prostata è dura e nodulosa, sintomi di una malattia maligna.
Anche l'esame delle urine serve a mostrare la presenza di un’infezione e/o indicatori chimici di cellule cancerose (nel 10-20% dei casi benigni, la prostata ha anche questo tipo di cellule).
L’ecografia della vescica e della prostata è necessaria solitamente e si può ricorrere all'esame dellla vescica con una cistoscopia. Se i sintomi suggeriscono una prostatite, l’esame delle urine permetterà l’identificazione del germe infettivo. Con l’esplorazione rettale la prostata può presentare dolori e ipersensibilità al punto che saranno utili successivi esami e controlli per una maggiore precisione diagnostica.