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La capacità antigenica di questo batterio provoca una reazione immunologica di tipo cellulare ed umorale a livello della mucosa gastrica e del duodeno con produzione non solo di anticorpi di tipo IgG, ma anche e sembra in maniera più precoce , di anticorpi di tipo IgA, che siamo in grado di rilevare nel siero mediante test immunoenzinmatici.
L’HIV è il virus ritenuto responsabile della sindrome dell’immunodeficenza acquisita. Le attuali conoscenze in campo medico ci permettono di stabilire con sicurezza che l’eventuale presenza nel siero di anticorpi anti-HIV indicano l’avvenuto contatto con il virus, ma non con certezza lo stato di malattia. Un paziente con due test successivi positivi con metodi Elisa e con una conferma con la “ Western Blot” deve essere considerato infetto ed in grado di infettare.
Dosaggio sierico effettuato in ELISA per la ricerca di autoanticorpi non organo specifici in soggetti anziani con comparsa di disturbi cognitivi di tipo degenerativo o vascolare a cui non sembra estranea, nell’insorgenza della patologia, la presenza di questi autoanticorpi.
Le spirochete responsabili delle leptospirosi umane sono trasmesse dai ratti ( le forme più gravi) dal cane e dai bovini. La diagnosi laboratoristica di leptospirosi si basa sia su indagini microbiologiche ed immunoenzimatiche , che su reazioni di agglutinazione per dimostrare titoli anticorpali significativi dopo 5-8 giorni dall’inizio dei sintomi clinici.
Le epatiti croniche autoimmuni di tipo II sono caratterizzate dalla presenza di autoanticorpi anti microsomi epatici e renali ( LKM ) . Spesso questa patologia è associata a epatite C ed il titolo degli anticorpi risulta elevato. In laboratorio la loro presenza viene rivelata mediante tecniche di immunofluorescenza.
Gli anticorpi anti nucleo sono un gruppo di autoanticorpi che reagiscono con numerosi antigeni nucleari ed in base alla natura chimica di quest’ultimi, gli Ab antinucleo sono stati divisi in diversi gruppi utili ai fini diagnostici nello studio delle collagenopatie. Nel siero tali anticorpi vengono messi in evidenza con la tecnica dell’immunofluorescenza e solo in caso di positività si procederà alla caratterizzazione specifica.
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